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Lorenzo Barbero è il nuovo presidente del Consorzio di Tutela

Lorenzo Barbero.

Si è completato in questi giorni il rinnovo del Consiglio del Consorzio di Tutela dell’Asti e del Moscato d’Asti, che vede ora alla presidenza Lorenzo Barbero a rappresentare l’Industria, al posto di Romano Dogliotti che per quattro anni è stato invece rappresentante della parte agricola. I vicepresidenti ora sono Stefano Ricagno (vicepresidente senior), Piergiorgio Castagnotti, Flavio Giacomo Scagliola, Massimo Marasso e Bruno Fortunato. In Consiglio anche Gianfranco Torelli, Massimo Spagarino, Vittorio Marrone, Paolo Dogliotti, Sandro Monte, Loris Filante, Evasio Polidoro Marabese, Sandro Capra, Gianni Martini, Mauro Arione, Jean Marco Bartoli, Giovanni Bosca, Roberto Bruno, Riccardo Capetta e Maurilio Fratino, che lavoreranno insieme al direttore Giacomo Pondini.

Gli auguri di buon lavoro al nuovo gruppo, giungono anche da Alessio Monti, alla guida dell’Associazione dei Comuni del Moscato: auguro al nuovo presidente Lorenzo Barbero e a tutti i consiglieri un mandato produttivo e di grande soddisfazione per tutti; l’impegno del Consorzio di Tutela è importante e coinvolge industrie e tante aziende del territorio; noi, come Associazione dei Sindaci del Moscato, siamo pronti a continuare una collaborazione proficua, nell’interesse di tutti gli operatori che rappresentiamo.

Il nuovo presidente Barbero è un enologo albese molto conosciuto e di grande esperienza: direttore della Campari di Canale, dove si è anche occupato dell’attività enologica della Cinzano, nella sua carriera si è occupato molto di spumanti e di vermouth, che sono la sua passione; già consigliere nazionale di Assoenologi, del Consorzio dell’Asti, del Consorzio del Brachetto e del Consorzio dell’Alta Langa.

Nei giorni scorsi il Consorzio di Tutela ha anche comunicato i dati finali del mercato 2020. Sorprendentemente, visto l’anno anomalo e critico per il passaggio del Covid-19, si è avuto un incremento dell’8.5% circa rispetto all’anno precedente; quasi 92 milioni sono state le bottiglie prodotte, di cui oltre 53 milioni di Asti Docg e quasi 39 milioni di Moscato d’Asti Docg. Una crescita che ha interessato entrambi i vini bandiera di questo territorio. Il Moscato d’Asti ha avuto ottimi risultati negli Stati Uniti, mentre per l’Asti la migliore esportazione rimane quella verso la Russia.