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Situazione generale della flavescenza nei vigneti di uva Moscato

Pubblichiamo qui di seguito una importante relazione relativa alla situazione della Flavescenza dorata nell'intera area del nostro Moscato, arricchita con un vademecum che sintetizza in 12 punti le azioni utili per contrastare la diffusione della malattia. La documentazione è stata gentilmente preparata e concessa dal dott. Aurelio Del Vecchio e dalla dott.ssa Paola Gotta del Settore Fitosanitario Regionale.

Sintesi della situazione della Flavescenza dorata della vite nell'areale produttivo del Moscato

Le informazioni a disposizione sulla situazione della Flavescenza dorata della vite nell'areale produttivo del moscato provengono principalmente dalle attività svolte dai progetti pilota della Valle Belbo e Tinella e di Nizza Monferrato, che hanno coinvolto complessivamente 26 Comuni e circa 150 vigneti individuati come punti di monitoraggio delle forme giovanili dell'insetto vettore, degli adulti e dell'incidenza della malattia. I progetti pilota sono stati supportati dai Comuni partecipanti, dal Consorzio dell'Asti e dal Settore Fitosanitario della Regione Piemonte.

Relativamente al progetto Valle Belbo esiste ormai una serie storica, essendo le attività iniziate nel 2010, mentre per il progetto di Nizza Monferrato si è al primo anno di monitoraggio.

In generale, per i Comuni dove sono disponibili le serie storiche, si può affermare che, da una parte nei vigneti inseriti nei progetti pilota si è osservata una stabilizzazione o un lieve miglioramento del problema della Flavescenza, dall'altra nel tempo si sono individuate nel territorio singole aree significativamente colpite, soprattutto lungo l'asta fluviale del Belbo, passando da Cossano Belbo a Santo Stefano Belbo ed in direzione di Canelli. Vi è inoltre una presenza subdola di Flavescenza in molti vigneti dove l'incidenza della malattia è ancora relativamente bassa, ma dove l'infezione potrebbe essere ancora allo stadio iniziale.

Analizzando i dati, si attribuisce il lieve miglioramento dei vigneti inseriti nei progetti pilota alla migliore trasmissione delle informazioni tecniche ed alla consapevolezza del problema che è stata maturata, che ha comportato come positiva conseguenza un maggiore tempismo e precisione nell'esecuzione dei trattamenti insetticidi contro l'insetto vettore ed una maggiore diligenza nella pronta eliminazione delle piante con sintomi di flavescenza.

Cosa indica però il numero crescente di focolai ad alta incidenza di Flavescenza che sono stati individuati? Che indicazione viene dal fatto che si è rilevata una presenza subdola di Flavescenza su poche viti in vigneti ancora poco colpiti?
Queste osservazioni possono essere spiegate in positivo con una maggiore conoscenza del territorio da parte di tutti i partecipanti al progetto pilota, che fa emergere situazioni prima poco considerate; in negativo, come una progressiva infiltrazione del territorio del moscato da parte della Flavescenza, fenomeno contro cui dunque occorre assolutamente non abbassare la guardia.

Con specifico riferimento al vitigno moscato, esso risulta mediamente ancora meno colpito rispetto ad altre varietà compresenti nel suo areale di distribuzione, quali il barbera, il dolcetto, la favorita, lo chardonnay, ecc; occorre però sottolineare che in determinati vigneti particolrmente critici si sono osservate su moscato incidenze di Flavescenza che raggiungevano anche il 20 - 30% a dimostrazione del fatto che dove la pressione della malattia e dell'insetto vettore sono particolarmente alte, anche i vigneti di moscato possono essere compromessi.

I monitoraggi effettuati non solo nello "storico" progetto pilota della Valle Belbo, ma anche nel progetto pilota di Nizza Monferrato hanno permesso di confermare alcuni punti fermi nell'interpretazione del fenomeno Flavescenza e nell'impostazione della lotta:

  • Si rileva una relazione stretta tra la presenza dell'insetto vettore Scaphoideus titanus Ball. e l'incidenza della Flavescenza dorata nei vigneti; dove vi sono attualmente o vi sono state in passato popolazioni numerose dell'insetto vettore si ritrovano anche i casi di maggiore presenza della malattia.
  • La Flavescenza e le popolazioni dell'insetto vettore sono maggiormente presenti in vicinanza di incolti (boschi di invasione, ripe abbandonate, alvei fluviali trascurati, vigneti non più coltivati) dove sia presente la vite selvatica; a questo proposito è da chiarire che non è l'incolto in sé che rappresenta il pericolo, quanto appunto la presenza della vite selvatica, che assicura un sicuro rifugio all'insetto vettore e ne permette il perpetuarsi delle popolazioni a dispetto dei trattamenti insetticidi effettuati nei vigneti. Dagli incolti con vite lo scafoideo può poi agevolmente spostarsi nei vigneti anche dopo i trattamenti insetticidi e trasmettere così la Flavescenza.
  • Dove vi sono aree vitate estese e ben condotte, in generale la Flavescenza è meno presente; se si verificano eccezioni, questo può essere di solito spiegato con il fatto che tuttora si teme fondatamente che un certo numero di viticoltori non effettuino i trattamenti insetticidi o non li effettuino con il tempismo necessario. Nei comprensori viticoli ben gestiti e trattati correttamente, la presenza della Flavescenza è di solito legata ad incolti con vite selvatica presenti nel circondario e di cui occorrerebbe in ogni modo curare la pulizia.
  • Si è notato che nella maggior parte dei casi l'eliminazione delle piante con sintomi di FD avviene solo a fine stagione, mentre essa dovrebbe essere eseguita regolarmente dopo il primo e dopo il secondo trattamento al fine di evitare di lasciare in campo per tutta la stagione una pericolosa sorgente di inoculo. Per rendere più pratica l'operazione, le viti malate possono essere recise dopo il primo e dopo il secondo trattamento e successivamente estirpate dopo la vendemmia.

Un'attenta riflessione va condotta sul fatto che la Flavescenza dorata è un fenomeno che non si ferma ai confini del proprio vigneto, ma coinvolge l'intero territorio; è necessaria dunque una collaborazione tra tutti i viticoltori, le amministrazioni comunali il Settore Fitosanitario della Regione e tutti gli operatori della filiera viticola nel portare avanti assieme la lotta alla malattia, con disciplina per eseguire con fermezza e senza eccezioni le misure necessarie e con senso del bene comune per superare ogni individualismo e dedicarsi con una certa generosità ad una lotta che può essere vinta solo da tutti, oppure da nessuno.

Dott. Aurelio Del Vecchio
Collaboratore del Servizio Fitosanitario Regione Piemonte

Dott.ssa Paola Gotta
Settore Fitosanitario Regione Piemonte

Manuale di istruzioni per la lotta integrata alla Flavescenza dorata della vite.
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