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L’Assemblea del Consorzio di tutela approva la riduzione della resa vendemmiale

Ieri, mercoledì 6 agosto, a Santo Stefano Belbo l’Assemblea del Consorzio per la tutela dell’Asti e del Moscato d’Asti ha raccolto una grande partecipazione, tale per cui non sono bastati i posti a sedere nella Chiesa SS. Giacomo e Cristoforo; una presenza di consorziati importante quindi, vista l’urgenza di avere indicazioni sulla imminente vemdemmia, e una platea animata nella discussione e nel confronto con i rappresentanti del Consorzio di Tutela, il presidente Stefano Ricagno e il direttore Giacomo Pondini. L’incontro si è aperto con la presentazione, da parte del direttore Pondini, dei dati di fine luglio relativi all’imbottigliamento e alla vendita dell’Asti e del Moscato d’Asti: numeri già conosciuti che riflettono cali importanti, in generale riguardanti soprattutto l’Asti Spumante.

Di seguito è stata illustrata la proposta espressa dal Consiglio di Amministrazione del Consorzio del 29 luglio scorso in merito alla resa vendemmiale per l’imminente raccolta delle uve. Valutate le giacenze di prodotto, le scorte invendute e le prospettive congiunturali di mercato, la proposta per la vendemmia 2025 è una riduzione della resa a 90 ql/ha di Moscato atto ad Asti e Moscato d’Asti, rispetto alla previsione del Disciplinare di produzione, attivando inoltre la misura dello “stoccaggio” di 5 ql/ha nell’ambito dei 90 q/ha, e una eventuale eccedenza del 20% più sotto specificata.

Il presidente Ricagno ha poi invitato i consorziati a esprimersi eventualmente a favore di una proposta diversa da questa che veniva dal Consiglio di Amministrazione del Consorzio, ricevendo l’adesione di una minima parte dei presenti. La maggioranza dei consorziati ha invece accolto la proposta del Consiglio di Amministrazione, al termine di una seduta che è stata chiusa dopo diverse ore.

Ecco qui quindi tutte le indicazioni relative alla resa deliberata per la vendemmia 2025:

RESE/HA VENDEMMIA 2025 D.O.C.G. ASTI e SOTTOZONE

TIPOLOGIA

RESA

DI CUI STOCCATO

TERMINE STOCCAGGIO

D.O.C.G Asti Spumante

90.00 q/ha

(67.50 hl/ha)

5.00 q/ha

(3.75 hl/ha)

31 marzo 2026

D.O.C.G. Moscato d’Asti

90.00 q/ha

(67.50 hl/ha)

5.00 q/ha

(3.75 hl/ha)

31 marzo 2026

Terminato il periodo di “stoccaggio”, il Consiglio di Amministrazione deciderà, sulla base dell’andamento di mercato, se svincolare tutto o in parte il prodotto stoccato come destinato ad Asti DOCG, o prorogare ulteriormente il periodo di stoccaggio. Qualora non venisse svincolato come Asti DOCG, tale prodotto potrà essere classificato esclusivamente come Mosto Bianco Aromatico e/o Vino Bianco (non Mosto Bianco Aromatico da uve Moscato).

Le aziende detentrici del prodotto stoccato potranno comunque riclassificarlo autonomamente come Mosto Bianco Aromatico e/o Vino Bianco (non Mosto Bianco Aromatico da uve Moscato), ancor prima del termine dello stoccaggio, qualora ne avessero la necessità.

L’eventuale eccedenza rispetto ai 90.00 q/ha complessivi (di cui 5.00 q/ha di stoccato), in misura non superiore al 20% (18.00 q/ha) come previsto da art. 35 della Legge 238/2016, potrà essere rivendicato come Mosto Bianco Aromatico da uve Moscato e/o altre produzioni consentite dalla legge.

Le bevande spiritose e derivate, prodotte con l’utilizzo di vinacce di Mosto Bianco Aromatico svincolato dalla quota destinata a stoccaggio, potranno comunque riportare i riferimenti al vitigno Moscato.

Gli aumenti volumici derivanti dalle operazioni di presa di spuma e dolcificazione non potranno essere classificati come prodotto a DOCG, Asti o Moscato d’Asti, a partire dal 1° settembre 2025.

In riferimento alla DOCG Canelli ed alla DOC Strevi non sono state proposte all’Assemblea variazioni di resa rispetto ai relativi Disciplinari di produzione. Di conseguenza, la riclassificazione da Canelli DOCG ad Asti DOCG potrà avvenire tenendo conto del limite di resa impostato per la vendemmia di quest’ultima denominazione.