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Dal convegno di Neviglie grandi stimoli verso l’innovazione che cambierà il lavoro nel vigneto

Il tradizionale convegno dedicato al mondo della viticoltura che ogni anno viene allestito a Neviglie nell’ambito di “Goodwine Neviglie” ha nuovamente lasciato il segno. Nella antica chiesa del centro storico, colma di persone intervenute all’appuntamento, l’enologo Luigi Bertini ha moderato i relatori e la discussione con il pubblico sul tema “Viticoltura di precisione: una nuova era” e ancora una volta l’evento ha suscitato grande interesse ed ha acceso nuovi stimoli relativamente allo sviluppo dell’operatività in agricoltura e in particolare nei nostri vigneti. Ospite del sindaco Corrado Benotto anche l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa, insieme a diversi amministratori locali, giornalisti e produttori.

In collegamento attraverso il web l’ingegnere Roberto Trinchero, da anni impegnato al Politecnico di Torino ha illustrato le diverse soluzioni tecnologiche che permettono di raccogliere dati nel vigneto e di condividerli con tutti attraverso una piattaforma specifica. Si tratta di dispositivi molto piccoli, ma robusti e semplici da utilizzare: sono strumenti di misurazione fissati nel corpo del vigneto come l’innovativa “foglia elettronica”, che registrano le condizioni ambientali, meteorologiche e colturali giorno dopo giorno. Si tratta di progetti che Trinchero ha già sviluppato in diverse zone di Langa e Monferrato, in collaborazione con aziende e Comuni.

In collegamento dall’Australia invece il prof. Sigfredo Fuentes dell’università di Melbourne, studioso e ricercatore dei cambiamenti climatici, di robotica e di intelligenza artificiale applicata in agricoltura. Riportando i suoi studi alla platea presente a Neviglie, oltre ad alcuni esempi delle applicazioni che vengono utilizzate tra cui il largo uso dei droni, ha citato alcuni altri esempi singolari; il primo riguarda l’utilizzo di cani addestrati ad esempio a trovare la fillossera nel sottosuolo oppure altri insetti parassiti; i cani registrano i dati attraverso strumenti che vengono poi riportati a delle App per il calcolo di algoritmi, di estremo interesse: si tratta insomma di agricoltura digitale. Oppure il problema dei territori del sud dell’Australia interessati da vasti incendi, che si trovano ad affrontare situazioni in cui il fumo arriva ad avvolgere i vigneti generando problemi al prodotto che si ritrovano anche sui vini

Il terzo collegamento ha raggiunto l’azienda Mavtech dove Alex Bojeri ha illustrato le ultime novità relativamente all’utilizzo dei droni in agricoltura anche se, come sappiamo, le normative oggi non permettono il sorvolo di alcun mezzo per i trattamenti in vigna: un decreto che andrebbe probabilmente rivisto perché riguardava l’utilizzo degli elicotteri, mentre i droni sui filari consentono certamente di operare in modo diverso. L’uso dei droni in altri Stati europei è infatti già diffuso da parecchi anni.

Ospite dell’appuntamento anche l’azienda Dragone, costruttrice di macchine per l’agricoltura che però oggi si occupa anche di evoluzione della sostenibilità ambientale; l’azienda sta infatti lavorando a sistemi in grado di ridurre la deriva, preoccupandosi anche dei consumi e dell’avvelenamento delle falde; studia inoltre particolari tipologie di semina: erbe che permettono di controllare la vegetazione del terreno nel vigneto diminuendo le azioni di diserbo. Ma il tema affrontato è anche quello della mancanza di trattoristi: un problema effettivo che si registra già da diversi anni sulle nostre colline e non soltanto; per questo la Dragone sta studiando macchine autonome, condotte attraverso il gps, con prove sul campo effettuate già anche su terreni a forte pendenza.